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Gli errori da non fare con la badante

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Quali sono gli errori da non fare con la badante?

Le badanti rappresentano una soluzione sempre più diffusa per le famiglie che hanno anziani non autosufficienti o parenti bisognosi di cure. Tuttavia, bisogna considerare che assumere una badante è di fatto assumere un lavoratore. Spesso è facile commettere degli errori a livello di profilo contrattuale, di definizione del rapporto, che possono compromettere il rapporto.

In questo articolo, esploreremo quali sono gli errori da non fare con la badante per garantire un rapporto sereno e collaborativo.

Orari di lavoro della badante

Uno degli errori più comuni che le famiglie commettono con la badante riguarda gli orari di lavoro. È importante ricordare che la badante ha i suoi diritti e che il rispetto dei suoi orari di lavoro è fondamentale per il buon esito della collaborazione. In particolare, la badante non dovrebbe essere costretta a lavorare oltre le ore pattuite e ha diritto a un adeguato riposo serale.

Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui la badante potrebbe essere chiamata a lavorare anche di notte. In questi casi, è importante accordarsi con la badante per definire le modalità di lavoro e il compenso aggiuntivo. È importante ricordare che la badante ha il diritto di riposare durante il giorno successivo.

Quali sono i giorni festivi per le badanti? A che ora deve rientrare la badante la domenica?

Spesso ci sono dubbi riguardo agli orari di lavoro e ai giorni festivi di colf e badanti. In particolare, molte famiglie si chiedono a che ora deve rientrare la badante la domenica e quali sono i giorni festivi per loro.

Per quanto riguarda l’orario di lavoro della badante la domenica, è importante ricordare che la legge prevede un massimo di 8 ore di lavoro giornaliere per 5/6 giorni alla settimana (max 48 ore a settimana) per badanti e colf non conviventi. Per i collaboratori domestici conviventi il limite invece sale a 54 ore settimanali massime, per un massimo di 10 ore al giorno non consecutive.

Tuttavia, bisognerà chiedere in fase di colloquio e stabilire per scritto – il contratto di lavoro della badante potrebbe prevedere delle regole specifiche riguardo agli orari e ai giorni di riposo. La domenica la badante potrebbe voler incontrare amici o parenti, chiedendo quindi la giornata libera. Di contro proprio la domenica la famiglia potrebbe aver maggior bisogno di lei.

In generale, la badante dovrebbe avere almeno un giorno di riposo settimanale, che potrebbe essere la domenica o un altro giorno della settimana. Se la badante lavora anche la domenica, è importante accordarsi con lei per definire l’orario di lavoro e il compenso aggiuntivo. Tuttavia, è importante ricordare che la badante ha diritto ad un adeguato riposo serale e che non dovrebbe essere costretta a lavorare oltre le ore pattuite.

Per quanto riguarda i giorni festivi per le badanti, è importante ricordare che le badanti hanno diritto ai giorni di festa previsti dalla legge. In particolare, la legge prevede 11 giorni di festa nazionale, tra cui Capodanno, Pasqua, Ferragosto, Natale e altre festività religiose e civili.

Inoltre, il contratto di lavoro della badante potrebbe prevedere dei giorni di festa aggiuntivi o delle regole specifiche riguardo ai giorni di riposo. In ogni caso, è importante accordarsi con la badante per definire le modalità di lavoro durante i giorni festivi e il compenso aggiuntivo.

Verifica dei Documenti

Non verificare i documenti della badante può costarvi molto caro!

Prima di assumere una badante, è importante richiedere e verificare attentamente tutti i documenti necessari:

  • documento d’identità in corso di validità
  • codice fiscale
  • permesso di soggiorno per le badanti straniere
  • certificato di idoneità professionale
  • certificato del casellario giudiziale.

In caso contrario, si rischiano sanzioni e nel caso di una badante straniera senza permesso di soggiorno, si può essere accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nel caso che il permesso sia collegato al fatto che stiate voi assumendo, cercate di tutelarvi nel migliore dei modi.

Contratto di lavoro della badante

Un altro errore da evitare con la badante riguarda il contratto di lavoro. È importante stipulare un contratto di lavoro chiaro e completo fin dall’inizio. Per farlo, ci sono molti modi:

  • rivolgersi al CAF
  • rivolgersi al proprio commercialista
  • rivolgersi al proprio legale.

È importante che il contratto definisca le modalità di lavoro, l’orario di lavoro, il compenso e la durata del contratto. Inoltre, il contratto dovrebbe prevedere le regole per il licenziamento e i diritti della badante in caso di malattia o infortunio.

Quando si assume una badante, è importante definire chiaramente:

  • le mansioni
  • gli spazi
  • le attività concesse
  • le attività proibite

Senza un contratto, non ci sono tutele legali né per il datore di lavoro né per la badante. Si rischiano controversie, malintesi e perfino cause legali. Stipulare un contratto scritto è il primo passo per instaurare un rapporto trasparente e collaborativo con la propria badante.

In particolare, se la badante non è convivente, il contratto dovrebbe definire anche le modalità di rientro a casa e il compenso per le ore di trasferta. Inoltre, è importante ricordare che il contratto di lavoro deve essere registrato presso l’INPS e che la badante deve essere assicurata contro gli infortuni sul lavoro.

Per evitare incomprensioni, è importante che la badante sappia esattamente fin dall’inizio quali sono le sue mansioni e gli orari in cui è tenuta a lavorare. Ad esempio, se ci si aspetta che la badante si alzi anche di notte in caso di necessità, questo va specificato chiaramente nel contratto. Anche gli orari di rientro la domenica o nei giorni festivi vanno concordati per iscritto.

Badante in prova senza contratto

Assumere una badante in prova senza un contratto scritto è un errore da evitare. Il periodo di prova, generalmente di 1-3 mesi, consente al datore di lavoro e alla badante di valutare se il rapporto di lavoro può funzionare. Tuttavia, in assenza di un contratto questo periodo è privo di tutele legali per entrambe le parti.

Il datore di lavoro non ha garantito il diritto di interrompere il rapporto di lavoro qualora la badante non dovesse rivelarsi idonea. Viceversa, la badante lavora senza garanzie rispetto alle mansioni, agli orari e alla retribuzione. È sempre consigliabile stipulare un contratto anche per il periodo di prova, in cui sia chiara la possibilità per entrambe le parti di rescindere il contratto senza necessità di preavviso.

Un contratto di prova garantisce trasparenza ed equità, oltre a consentire di valutare serenamente se la badante e la famiglia sono effettivamente compatibili. Solo con un contratto scritto, anche se di prova, è possibile avere le basi per instaurare un rapporto di fiducia e una possibile collaborazione a lungo termine.

Contratto badante non convivente

Per una badante non convivente è obbligatorio stipulare un contratto di lavoro domestico, che regola il rapporto tra le parti. Questo contratto deve indicare mansioni, orario di lavoro, riposo settimanale e ferie, retribuzione e modalità di pagamento e eventuali vitto e alloggio. Deve inoltre prevedere le modalità per interrompere il rapporto di lavoro, incluso il periodo di preavviso per il licenziamento.

badante anziani relazione
Foto di PoloX Hernandez su Unsplash

Relazione con la badante

Un altro errore da evitare con la badante riguarda la relazione con lei. È importante ricordare che la badante è una persona e che ha diritto al rispetto e alla considerazione. È importante parlare con lei in modo chiaro e rispettoso e prenderla in considerazione nelle decisioni che riguardano l’assistenza all’anziano o al malato.

Inoltre, spesso gli anziani malati assumono dei comportamenti non sempre corretti e possono accusare o mistificare. Perciò è importante valutare le prestazioni in modo obiettivo e fornire un feedback costruttivo e diretto per aiutarla a migliorare. In questo modo, si potrà instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione duraturo e sereno.

Non stabilire lo stipendio in maniera chiara

Lo stipendio della badante va concordato chiaramente in base alle ore settimanali di lavoro e alle mansioni. Il pagamento in nero è illegale e va evitato. È importante sapere quanto costa mediamente una badante nella propria area geografica, per proporre una retribuzione equa ed evitare di sfruttare la badante o di pagarla troppo poco.

Costo della badante

Un altro errore comune riguarda il costo della badante. È importante ricordare che il costo della badante varia in base alla sua esperienza, alle sue competenze e al tipo di lavoro richiesto. In generale, una badante a 40/45 ore settimanali costa tra i 1200 e i 1800 euro al mese.

Tuttavia, è importante valutare anche il costo delle eventuali tasse e contributi e il costo delle ore di straordinario o di trasferta. Inoltre, è possibile scegliere di affidarsi ad un’agenzia di badanti che si occuperà di selezionare e gestire la badante, ma in questo caso i costi saranno maggiori.

Tipo di ContrattoDescrizioneCosto Stimato
Contratto a OreLa badante viene pagata in base alle ore lavorate.Da €8 a €15 all’ora
Contratto a GiornataLa badante lavora per l’intera giornata, generalmente dalle 8 alle 10 ore.Da €50 a €120 al giorno
Contratto a ConvivenzaLa badante vive con la persona assistita e lavora per un numero di ore prestabilito.Da €800 a €1.500 al mese
Contratto a ChiamataLa badante viene chiamata solo quando necessario, ad esempio durante il weekend o per sostituire un’altra badante.Da €10 a €20 all’ora
Contratto a Tempo DeterminatoLa badante viene assunta per un periodo di tempo prestabilito.Da €1.200 a €2.500 al mese
Contratto a Tempo IndeterminatoLa badante viene assunta senza una scadenza prestabilita.Da €1.200 a €2.500 al mese

I costi possono variare a seconda della zona geografica, delle competenze richieste e delle condizioni di lavoro, quindi questi sono solo valori stimati. È importante anche considerare che i costi includono il salario della badante e le tasse e contributi che il datore di lavoro deve pagare.

Licenziamento della badante

Infine, è importante ricordare che il licenziamento deve essere fatto in modo corretto e rispettoso dei suoi diritti. In particolare, il licenziamento deve essere comunicato per iscritto e deve contenere le motivazioni del licenziamento.

Inoltre, se la badante ha un contratto a tempo indeterminato, è necessario rispettare il preavviso e pagare le eventuali indennità di licenziamento. Infine, è importante ricordare che il licenziamento non può essere fatto per motivi discriminatori o illegittimi.

In sintesi, la badante ha diritto ad un adeguato riposo serale e ad almeno un giorno di riposo settimanale, che potrebbe essere la domenica o un altro giorno della settimana. Inoltre, la badante ha diritto ai giorni di festa previsti dalla legge e potrebbe avere dei giorni di festa aggiuntivi previsti dal contratto di lavoro. È importante accordarsi con la badante per definire le modalità di lavoro durante i giorni festivi e il compenso aggiuntivo.

Non gestire adeguatamente la malattia e le ferie della badante

Anche le badanti hanno diritto a malattia, ferie e permessi. È importante gestire in modo professionale queste eventualità, stabilendo le modalità di comunicazione in caso di malattia e definendo il numero di giorni di ferie nel contratto. La malattia va certificata dal medico, e in caso di malattia prolungata può essere necessario trovare una sostituta. Le ferie vanno stabilite in base agli standard del contratto collettivo.

Infine, ecco altri potenziali errori da evitare con la badante:

Non valutare attentamente le referenze

Prima di assumere una badante è importante richiedere e controllare le sue referenze. Contattare i precedenti datori di lavoro può aiutare a farsi un’idea più chiara riguardo all’affidabilità, alle competenze e al carattere della badante. Trascurare questo passaggio può portare ad assumere una badante non idonea alle esigenze della famiglia.

Non introdurre un periodo di prova

Un periodo di prova, solitamente di 1-3 mesi, consente al datore di lavoro e alla badante di valutare se il rapporto di lavoro può funzionare. Durante questo periodo, è più facile per entrambe le parti risolvere il contratto senza preavviso. Evitare un periodo di prova può comportare il rischio di ritrovarsi legati a una badante non idonea o non affidabile.

Non prevedere la possibilità di licenziamento

Nel contratto è importante prevedere le modalità per interrompere legalmente il rapporto di lavoro, specificando il periodo di preavviso per il licenziamento e gli estremi circostanze che possono portare al licenziamento immediato. Senza queste clausole, licenziare la badante può comportare controversie legali.

Non considerare vitto e alloggio

Se la badante è convivente, il contratto deve specificare se è previsto vitto e alloggio e il relativo valore economico. Il vitto e l’alloggio sono considerati parte integrante della retribuzione, quindi vanno calcolati nello stipendio totale al fine di evitare che alla badante venga riconosciuto in sede giudiziale un compenso inferiore rispetto agli standard minimi.

Non valutare bene le esigenze dell’anziano

Prima di assumere una badante, è importante valutare attentamente le esigenze specifiche dell’anziano da assistere, in termini di cura fisica, supporto nelle attività quotidiane, compagnia e cura della casa. Solo così si può scegliere una badante idonea con la preparazione e la personalità adeguate a svolgere le mansioni richieste. Una valutazione poco attenta delle necessità può portare ad assumere una badante non adeguata.

Mia madre non accetta badante

Capita spesso che alcuni anziani si rifiutino di ricevere assistenza e facciano ostruzione. Bisogna anzitutto capire di che tipo di paura si tratta: l’anziano rifiuta in toto qualsiasi badante o si trova male con quella/o attuale?

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Foto di Tatiana Zanon su Unsplash

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