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Classe catastale di un immobile: una guida completa

visura catastale

Cos’è la classe catastale di un immobile?

La classe catastale di un immobile è una classificazione utilizzata dal catasto italiano per identificare la tipologia e la destinazione d’uso di un edificio o di una sua porzione. Questo sistema, regolato dall’Agenzia delle Entrate, ha lo scopo di standardizzare la valutazione immobiliare per scopi fiscali e amministrativi. Ogni immobile è associato a una categoria catastale che descrive la sua destinazione d’uso (residenziale, commerciale, industriale, agricola, ecc.), e a una classe che ne indica la qualità o il livello di redditività in base a parametri specifici, come posizione e condizioni strutturali.

Quali sono le classi degli immobili secondo il catasto?

Le categorie catastali italiane sono suddivise in sei gruppi principali: A, B, C, D, E e F, ciascuno con sottocategorie che ne precisano la funzione.

  • Gruppo A: Abitazioni e uffici privati (ad esempio A/1 per abitazioni signorili, A/2 per abitazioni civili, A/10 per uffici).
  • Gruppo B: Strutture collettive come scuole, ospedali e biblioteche.
  • Gruppo C: Locali commerciali e artigianali, tra cui negozi (C/1) e laboratori (C/3).
  • Gruppo D: Immobili a destinazione speciale, come alberghi (D/2) e opifici (D/1).
  • Gruppo E: Strutture a uso pubblico, come stazioni o fari.
  • Gruppo F: Categorie fittizie per aree o unità non ancora definite, come F/1 (aree urbane) o F/3 (unità in costruzione).
planimetria immobile catasto

Come si effettua la visura catastale di un immobile?

La visura catastale è un documento che riporta i dati principali di un immobile registrato al catasto. Per ottenerla è possibile:

  1. Online: Attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate o altri portali autorizzati.
  2. Presso gli uffici territoriali: Recandosi fisicamente presso gli uffici del catasto.
  3. Con l’assistenza di un tecnico: Ad esempio, tramite un geometra o un notaio.

La visura include informazioni come identificativo catastale, categoria, classe, superficie e rendita catastale.

Chi può consultare l’elenco immobili del catasto?

L’accesso al catasto è generalmente aperto a tutti i cittadini, sebbene vi siano restrizioni per la protezione della privacy. Chiunque abbia un interesse legittimo, come un proprietario o un potenziale acquirente, può richiedere una visura catastale.

Chi può modificare i dati di un immobile al catasto?

Solo il proprietario o un suo delegato, come un tecnico abilitato, può richiedere modifiche ai dati catastali. Le variazioni devono essere presentate tramite pratiche specifiche all’Agenzia delle Entrate, come in caso di ristrutturazioni o cambiamenti di destinazione d’uso.

È possibile effettuare la cancellazione di un immobile dal catasto?

Un immobile può essere cancellato dal catasto in caso di demolizione definitiva o accorpamento con altre unità. Anche in questo caso, è necessario presentare una richiesta formale tramite un tecnico abilitato.

Cos’è il valore catastale di un immobile e come si calcola?

Il valore catastale rappresenta una stima fiscale dell’immobile utilizzata principalmente per il calcolo delle imposte (ad esempio IMU, tasse di successione, e imposte di registro). Si calcola moltiplicando la rendita catastale (incrementata del 5%) per un coefficiente fisso stabilito dalla legge in base alla categoria catastale. Ad esempio, per una prima casa il coefficiente è 115,5, mentre per un negozio è 42,84.

Coefficienti catastali per il calcolo del valore catastale

Categoria CatastaleCoefficienteApplicazione
Immobili a uso abitativo (prima casa)115,5Abitazioni principali (esclusa categoria A/10).
Fabbricati categoria A (esclusa A/10)126Abitazioni secondarie, ville, villini, ecc.
Fabbricati categoria B176,4Scuole, ospedali, caserme, ecc.
Immobili categoria C (esclusa C/1)126Magazzini, tettoie, ecc.
Fabbricati categoria A/10 (uffici)63Uffici e studi privati.
Fabbricati categoria C/1 (negozi)42,84Negozi e botteghe.
Immobili categoria D63Alberghi, teatri, fabbriche, ecc.
Immobili categoria E42,84Stazioni, fari, edifici per esigenze pubbliche.
Terreni agricoli112,5Da moltiplicare al reddito dominicale.

Nota: Il valore catastale si calcola moltiplicando la rendita catastale (rivalutata del 5%) per il coefficiente relativo alla categoria​.

Esempio di calcolo valore catastale

EsempioRendita Catastale (€)Rivalutazione 5% (€)CoefficienteValore Catastale (€)
Prima casa1.0001.050115,5121.275
Seconda casa1.0001.050126132.300
Negozio (C/1)1.0001.05042,8444.982

Note:

  • La rendita catastale viene rivalutata del 5% secondo le disposizioni normative per il calcolo del valore catastale.
  • La formula applicata è: Rendita Catastale rivalutata x coefficiente catastale.

Come si effettua il calcolo della rendita catastale di un immobile?

La rendita catastale si ottiene moltiplicando la superficie dell’immobile per la tariffa d’estimo della categoria e classe attribuita dal catasto. In assenza di una rendita ufficiale, è possibile calcolare una rendita presunta, utile per operazioni fiscali provvisorie.

Come si arriva dalla rendita catastale al valore di un immobile sul mercato?

La rendita catastale è solo un punto di partenza per stimare il valore di mercato. Questo è generalmente molto più alto, dato che considera fattori come la posizione, lo stato dell’immobile e le condizioni del mercato locale. Ad esempio, in città come Palermo o Roma, il rapporto tra valore di mercato e catastale può superare 2, mentre in aree meno centrali questo divario è più contenuto.

Cosa significa vendita di immobile a prezzo inferiore al valore catastale?

La vendita di un immobile a un prezzo inferiore al valore catastale è possibile, ma può comportare verifiche fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate per accertare che non si tratti di un’operazione fraudolenta o di una sottostima intenzionale per ridurre le imposte.

Differenza tra valori di mercato e catastali (2013)

CittàValore di Mercato (€/mq)Valore Catastale (€/mq)Rapporto (DVMC)
Palermo180.38360.8862,96
Napoli246.50799.6612,47
Firenze319.828135.5902,36
Milano280.504122.7102,29
Roma358.212170.0452,11
Bologna266.047134.6831,98
Genova224.830128.8031,75
Torino155.914129.6591,20

Note:

  • I dati sui valori di mercato provengono da elaborazioni di Nomisma relative al secondo semestre del 2013.
  • I valori catastali medi sono tratti dalle “Statistiche catastali” pubblicate dall’Agenzia delle Entrate.
  • La colonna “Rapporto (DVMC)” è calcolata come il rapporto tra i valori di mercato e i valori catastali medi.

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